Probabilmente per molti di noi, per me sicuramente, il tema dell’informazione online, rappresenta un mondo per molti versi misterioso, un mondo che abbiamo imparato o ci sforziamo di utilizzare, ma che rappresenta comunque qualcosa che non fa parte  delle tante azioni automatiche, quasi inconsce, che costituiscono il nostro DNA comportamentale. A me ad esempio basta osservare come i miei tre figli, la quindicenne più giovane in particolare, utilizzano tutto quanto fa parte della “galassia internet”, per capire come il mio essere fruitore della rete è goffo e incommensurabilmente meno naturale e intuitivo del loro agire. I nostri figli, a ragione definiti “nativi” della rete, sono cittadini contemporaneamente di due mondi: quello reale e quello appunto, virtuale della rete. E mentre io arranco nel web 1.0, loro surfano spediti nel web 2.0 e così facendo contribuiscono a creare il web 3.0.


Partendo da queste premesse, la relazione di Rosella è stata oltre che utile e interessante, per molti versi illuminante. Raccontando in modo piano la sua esperienza alla redazione di Bergamonews.it, prima come giornalista e da quasi due anni come direttore, la Castello ha illustrato concretamente le differenze fra la comunicazione tradizionale su carta o con il mezzo radio-televisivo e la comunicazione in rete, mettendo in evidenza anche le potenzialità della seconda rispetto alle prime. Parlare di quotidiano online è un modo improprio di esprimersi. Mentre infatti il quotidiano ha tempi ben definiti per la raccolta delle informazioni, l’impaginazione, la stampa, la distribuzione, sul web una testata fornisce le notizie in tempo reale e le aggiorna con un ritmo a volte incalzante. Lo stesso vale per le analisi e gli approfondimenti. Ogni canale di informazione tradizionale ha i suoi strumenti: la carta stampata usa testi e foto, la TV miscela testi e filmati, l’informazione on-line può utilizzarli tutti: testi, foto, filmati a seconda della notizia. La novità e le potenzialità dell’informazione online diventano evidenti quando si considera il rapporto con i lettori.

Attraverso il web è possibile sapere costantemente quali notizie vengono lette e quali no, quanti lettori sono connessi in ogni momento, la loro distribuzione geografica e la loro provenienza nella rete. L’impaginazione della testata tiene conto di queste informazioni e si modifica di conseguenza. Banalmente ad esempio, se una notizia è molto letta, rimane più a lungo in prima pagina e aumenta lo spazio dedicato. Bergamonews.it ha 25-30.000 visite e circa 90.000 pagine viste al giorno, 10.000 amici su Facebook e oltre 3.000 followers su twitter. Ma è nel rapporto con i lettori che le differenze fra informazione tradizionale e online diventano macroscopiche. Il lettore può commentare in tempo reale e senza mediazioni la notizia. È vero che tutti i commenti vengono letti e filtrati ma non vengono pubblicati solo quelli che potremmo definire “di cattivo gusto”. Il lettore contribuisce all’aggiornamento ed all’approfondimento della notizia.