La documentazione raccolta ha consentito di conoscere un Papa Giovanni diverso da come è comunemente conosciuto, un Papa Giovanni non solo buono ma anche determinato ed intuitivo, capace di coagulare il mondo dell’arte e della musica. Don Ezio Bolis ha voluto in particolare sottolineare la volontà della Fondazione di avvicinarsi ai giovani. Don Giovanni Gusmini, docente del Seminario e relatore della serata, ha iniziato il suo intervento con un invito alla lettura del testo dell’enciclica Pacem in Terris precisando subito che il concetto di “pace” non è stato un tema estemporaneo per Papa Giovanni ma un segno di continuità legato alla sua volontà e capacità di tessere relazioni e di cercare sempre la strada della comprensione reciproca, anticamera della pace. E’ bene ricordare che il Mondo era da poco uscito dalla Seconda Guerra Mondiale e si trovava in condizioni di equilibrio precario. Le due grandi potenze mondiali, USA e URSS si fronteggiavano unitamente ai loro paesi alleati. Il baricentro di questo equilibrio, ma anche di questa potenziale instabilità, si trovava al centro dell’Europa, nella Germania divisa alla fine della Guerra tra Germania Ovest (Repubblica Federale Tedesca = Deutsche Bundesrepublik, DBR) e Germina Est (Repubblica Democratica Tedesca = Deutsche Demokratische Republik, DDR). Crocevia di questa situazione era Berlino, divisa in due zone di influenza.

 

L’11 novembre 1958 Chrušcëv dà un ultimatum di 6 mesi agli USA perché lascino Berlino Ovest. Il 29 giugno 1959 Papa Giovanni XXIII emana la sua prima Enciclica “Ad Petri Cathedram” nella quale afferma che: “dovesse scoppiare una nuova guerra, tale è la potenza delle armi mostruose dei nostri giorni che non rimarrebbe altro per tutti i popoli – vincitori e vinti – fuorché immensa strage e universale rovina”. Il 25 luglio 1961 Kennedy (eletto il 20 gennaio 1961) rilancia il dialogo. Il presidente DDR Walter Ulbricht comanda che, a partire dal 13 agosto 1961, venga innalzato il Muro (abbattuto a partire dal 10 novembre 1989). Dal 15 al 28 ottobre 1962 il mondo vive la crisi di Cuba ed alle ore 12 del 25 ottobre viene letto un radiomessaggio con il quale Giovanni XXIII invita i potenti della terra a valutare attentamente ogni loro azione invitandoli a comprendere il valore e l’importanza socio politica del tema della pace. "Noi ricordiamo a questo proposito i gravi doveri di coloro che hanno la responsabilità del potere".